Il sacramento dell'estrema benedizione ha ispirato raramente i pittori, ma quando si sono cimentati su questo tema si possono vedere autentici capolavori.

L’ESTREMA UNZIONE – MEDICINA DELLA CHIESA

La grave malattia di un figlio è un evento drammatico. Questa eventualità non conosce tempo, non conosce razza o religione. Nel quadro che qui propongo si osserva una scena dell’ottocento nel frusinate. Siamo nel 1859, in un territorio che apparteneva allo stato della Chiesa; dove tutte le persone ricevevano fin da giovani una chiara impronta cattolica. In una delle tante famiglie contadine del tempo uno dei figli si ammala in modo grave e vengono chiamati i frati per celebrare il sacramento dell’estrema unzione. Questo è il soggetto del quadro dipinto da Ludwig Josef Brüls (anche conosciuto come Louis Joseph Bruls), pittore di origini germaniche, nato il 15 aprile 1803 e attivo a Roma nella seconda metà dell’ottocento. Le sue opere non sono molte, la maggioranza si trovano in collezioni private. Come tutti i pittori che si sono perfezionati a Roma ha potuto ammirare i dipinti dei grandi maestri. Sicuramente ha appreso dal Caravaggio l’impostazione della scena e l’utilizzo della luce. La composizione è divisa in due parti e questa divisione è sottolineata dalla colonna posta subito dietro alle figure. A sinistra tre figure in piena luce: il ragazzo malato, la madre che lo sostiene e il fratello che osserva. Più in ombra, perplesso, il padre. A destra due monaci avvolti nei loro abiti scuri, che si confondono con lo sfondo.

 

bruls estrema unzione

Ludwig Josef Brüls – Der Segensspruch (L’estrema benedizione)
– olio su tela, cm 32,5 x 37,0 - collezione privata.

 

Emerge il volto luminoso del frate più anziano, colto nell’atto di recitare una preghiera. Ritengo molto interessante lo sviluppo sulla diagonale dove i riferimenti all’opera “Il richiamo di San Matteo” del Caravaggio sono evidenti. Questa linea ideale inizia in basso a sinistra dove c’è un cesto che contiene due animali: un galletto ed una gallina. Poi una nota di luce e di colore: la mamma coi suoi figli. Con quest’immagine il pittore ha dipinto la speranza. Ieri come oggi si ritiene che l’estrema unzione sia il sacramento degli infermi, proprio per sottolineare che dalle malattie si può guarire. E’ questo un concetto molto antico, ricordo che il monaco Cesario d’Arles (470 – 543) definì questo sacramento “medicina della Chiesa”. La diagonale che ho indicato continua col viso del monaco dalla candida barba e prosegue verso l’alto. L’occhio va verso il cielo, che possiamo vedere solo con l’immaginazione. In quel cielo c’è chi sta al di sopra degli uomini. Ludwig Brüls è stato un pittore di grande capacità sia tecnica che emozionale. Con questo piccolo capolavoro ci mette davanti agli occhi una realtà triste e penosa: la grave malattia di un bambino. Però contemporaneamente ci invita a salire col nostro sguardo ed andare oltre la tela. La sua è una preziosa lezione di vita: non lasciamoci abbattere e confidiamo nella speranza. La vita ci pone di fronte ad eventi drammatici; difficili prove che abbiamo il dovere di superare.

Prof. Carlo Govoni, Storico dell’Arte -  Cell. 33  58040811

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Questo articolo è stato scritto e pubblicato sulla rivista Diagnosi & Terapia, anno 2021, n. 1, nella rubrica "Arte e Salute".

 

 

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