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Rassegna di pittori italiani

Solo quadri di artisti che utilizzano un linguaggio pittorico chiaro e aderente alla realtà.  Immagini, ma anche conversazioni e saggi su tecnica e interpretazione della pittura e della storia dell'arte.

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Il seicento è stato un secolo dove molti pittori inserivano nei quadri simboli di morte, foglie appassite, frutta che iniziava a marcire o anche teschi umani. Presento qui un pittore che ha rappresentato il tempo che passa in un modo decisamente originale. 

LA LEGGE DEL TEMPO CHE PASSA E’ UGUALE PER TUTTI

Lo scorrere del tempo è sinonimo di invecchiamento. Tutto e tutti vanno verso il tramonto. Purtroppo la vecchiaia è un decadimento sensoriale e funzionale di fronte al quale nessuno può sottrarsi. Se una persona vive deve affrontare un evento ineludibile: prima o poi arriveranno le stigmate dell’invecchiamento, con conseguenze negative sull’aspetto fisico e sulla salute. Il tempo che passa è stato ed è un argomento di massimo interesse per gli intellettuali, per i medici e per i pittori. Molti artisti del seicento, sia italiani che stranieri, hanno affrontato questo problema. Tutti, tranne uno, l’hanno risolto inserendo nei quadri dei teschi, oppure fiori appassiti, petali caduti, foglie secche o frutta che inizia a deperire. Segni evidenti per ricordare che prima o poi arriverà il decadimento del corpo e poco dopo la nostra vita finirà. Questi quadri sono indicati dagli specialisti con la parola latina “vanitas”. Tra coloro che hanno dipinto il tempo che passa c’è un pittore bergamasco che lo ha fatto in modo straordinario e originale, il suo nome è Evaristo Baschenis (1617 – 1677). E’ un pittore importantissimo nel panorama storico-artistico mondiale. Ha dipinto pochi quadri e quei pochi si trovano quasi esclusivamente nei musei. E’ noto per aver dipinto complesse nature morte con strumenti musicali come quella qui riportata. Nella storia universale dell’arte la pittura di natura morta è nata a Milano con Ambrogio Figino, il quale dipinse alcune pesche su un piatto d’argento (vedi D&T n.9 del 2016 pag. 11). Nel secolo diciassettesimo questa tipologia di quadri ebbe molto successo: fiori, frutta, generi alimentari erano i soggetti più richiesti. Gli strumenti musicali sono stati dipinti da una ristretta cerchia di artisti. Tra questi il Baschenis si caratterizza per strumenti a corda (violini, mandole, chitarre) spesso appoggiati su pianoforti. Perché inserisco Evaristo Baschenis tra i pittori he hanno dipinto “vanitas”? Perché è l’unico pittore a me noto in grado di dipingere in modo realistico e con massima valentia la polvere sugli oggetti.

 

baschenis evaristo natura morta con strumenti musicali brera

Evaristo Baschenis: strumenti musicali. Accademia Carrara, Bergamo.
Olio su tela, cm 75 x 108. 

 

La composizione che presento comprende due mandole, un violino visto di scorcio e altri strumenti. Il violino è al centro del quadro, ma per le sue dimensioni e per la particolare posizione non domina rispetto agli altri oggetti. Si tratta di un violino impolverato appoggiato nella prospettiva di massimo scorcio, una posizione estremamente difficile da raffigurare in pittura, ma già da questo particolare possiamo capire che il Baschenis non teme le difficoltà. I suoi strumenti musicali hanno i colori ammorbiditi da un sottile strato di polvere e, per sottolineare che il loro colore è cambiato, in alcuni punti questo straordinario artista ha dipinto le impronte delle dita. Ho voluto raffigurare ingrandito il particolare della cassa armonica della mandola in primo piano dove si vedono le impronte. La fotografia non rende la bellezza del quadro, ma spero con le immagini e con le mie parole di poter trasmettere all’osservatore l’eccezionale capacità espressiva di questo grande maestro del seicento. Nella mia vita ho visto anche quadri di persone che hanno cercato di copiare Baschenis, ma nessuno tra i suoi seguaci è riuscito ad eguagliare il maestro. Una domanda che mi pongo spesso è: che cos’è l’arte? (vedi D&T n.9 del 2018 pag. 41.) Secondo il concetto latino arte significa creatività. L’artista è quindi colui che riesce a creare, meglio ancora riesce a trasformare materiali semplici, a disposizione di tutti, in opere che nessun altro è in grado di realizzare. Quindi l’arte s’identifica con “fare con grande perizia”. Proprio sulle notevoli abilità tecniche trova fondamento la grandezza di Evaristo Baschenis, un pittore che è riuscito ad ottenere dei risultati che nessun altro, dopo di lui, ha ottenuto. Un pittore che ci mette di fronte al tempo passa. Come la polvere attenua i colori e i contrasti, così il tempo affievolisce le forze e la reattività degli uomini, modifica il loro aspetto fisico, li rende più deboli di fronte alle malattie. La storia di questi ultimi mesi lo insegna. Gli anziani sono i più deboli, sono coloro che hanno sofferto maggiormente per la presenza del Covid-19 e purtroppo molti hanno pagato a caro prezzo l’incontro con questo nemico invisibile. Gli uomini invecchiano e come ci ricorda Evaristo Baschenis la legge del tempo che passa è uguale per tutti.

 

baschenis evaristo still life with musical instruments particolare

  Evaristo Baschenis: particolare della cassa armonica della mandola con le impronte delle dita.

 

 

Prof. Carlo Govoni, Storico dell’Arte -

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