quadriitaliani.it

Rassegna di pittori italiani

Solo quadri di artisti che utilizzano un linguaggio pittorico chiaro e aderente alla realtà.  Immagini, ma anche conversazioni e saggi su tecnica e interpretazione della pittura e della storia dell'arte.

Telefono (+39) 3358040811

La prospettiva aerea è una regola fondamentale della rappresentazione pittorica che permette di dare profondità di campo a soggetti privi di linee ed anche privi di figure come uomini e animali che notoriamente hanno dimensioni molto simili.
Si utilizza esclusivamente nella pittura di paesaggio e nelle marine.
Immaginiamo di trovarci in aperta campagna e avere di fronte terreni, colline, montagne e alberi. Immaginiamo uno spazio privo di case, strade e senza persone o animali. E' noto che la presenza di persone o di case facilita il pittore nel rappresentare la profondità di campo: le figure in primo piano sono grandi e più si allontanano sono piccole. Per complicare di più il paesaggio pensiamo a dover raffiugare una pianura con pochi alberi e di specie diverse dove le dimensioni non possono dare indicazioni sulla loro maggiore o minor vicinanza all'osservatore. La prospettiva aerea è quell'insieme di regole che permette al pittore di dare una profondità di campo senza ricorrere alle linee o alle dimensioni, utilizzando esclusivamente il colore e le sue sfumature. La prospettiva aerea viene anche chiamata prospettiva pittorica, proprio per sottolineare la sua stretta correlazione col colore. in quest'ottica mi sento di definire la prospettiva aerea come le regole cromatiche che determinano la profondità di campo. Su questo argomento Franco Fragale ha scritto un libro "A regola d'Arte", proprio per far capire l'importanza della conoscenza e dell'applicazione delle regole nella pittura.

La scoperta della prospettiva aerea è stata una intuizione geniale di Leonardo da Vinci. Per capire queste regole bisogna pensare a cosa c'è tra noi e gli alberi e le colline di un qualsiasi paesaggio. Tra il nostro occhio e ogni oggetto visibile c'è l'aria. L'aria è stata considerata prima del Rinascimento come un mezzo totalmente trasparente, simile al vuoto. E' vero che nelle brevi distanze l'aria non produce alcun effetto. Tutto cambia quando osserviamo spazi molto ampi come un panorama. L'aria modifica sensibilmente la percezione degli oggetti conferendo una tonalità grigio-azzurra su tutto ciò che si trova molto lontano, durante le ore diurne. Questo colore si modifica dal giallo al rosa in rapporto alle diverse ore della giornata.

Il primo uomo a fare studi razionali e trarre considerazioni importanti su questo argomento è stato Leonardo da Vinci. E' universalmente riconosciuto come l'uomo che ha scoperto la prospettiva aerea.

Presento un particolare di un disegno eseguito dal maestro toscano il 5 agosto 1473. Egli era molto giovane (21 anni), dimostra di essere un acuto osservatore della realtà e verosimilmente la sua attenzione verso la rappresentazione prospettica inizia proprio in quegli anni.

Leonardo da Vinci paesaggio toscano prospettiva aerea

In questo disegno ci sono due aspetti che desidero sottolineare.

Il primo è la raffigurazione degli alberi che si trovano sulla collina alla destra del disegno. Come si può notare sono disegnati quasi esclusivamente con un tratteggio orizzontale e, in pochi altri le linee hanno un andamento semicircolare. Solitamente la rappresentazione degli alberi veniva fatta disegnando le chiome. I più raffinati disegnavano ammassi di foglie con diversi toni chiaroscurali. Leonardo usa una tecnica originale, si capisce che si tratta di alberi per la loro forma e perchè di alcuni disegna i tronchi. La loro caratteristica grafica fondamentale sono le linee orizzontali. Egli esprime un'idea di vibrazione della massa fogliacea. Sono convinto che questa impostazione non è stata casuale, ma profondamente voluta.  Con queste linee Leonardo ci raffigura l'effetto dello spessore dell'aria che c'è tra osservatore e alberi sulla collina. Nell'aria c'è vapore acqueo che evapora dalla terra e sale provocando una sorta di stratificazione. Inoltre gli strati di vapore acqueo si muovono per effetto del vento. Spesso il paesaggio lontano si caratterizza per delicate vibrazioni e con questo disegno, per la prima volta al mondo, l'autore cerca di raffigurare le vibrazioni cromatiche dell'aria e del vapore acqueo che sta evaporando.

Il secondo aspetto sono le colline sullo sfondo che hanno lo stesso colore del cielo. Più ci allontaniamo dall'osservatore i particolari si riducono. Non si vedono più gli alberi, c'è solo il profilo e una sfumata idea di chiaroscuro. Sempre con la lontananza i contrasti diminuiscono, la differenza tra parte in luce e parte in ombra si affievolisce.  Con la lontananza i colori si fondono, una collina assume lo stesso colore del cielo. Leonardo si sarà chiesto: «Come mai i colori sono un tutt'uno?»  

Egli ha capito che quando guardiamo cose molto lontane lo spessore dell'aria non è trascurabile, assume un suo colore. Quindi il colore azzurro del cielo che si fonde col colore azzurro dei monti. Una linea è più che sufficiente per far capire che ci sono colline e cielo. Se ben osserviamo la prima collina ha contorni disegnati con tratti leggermente più marcati rispetto a quella che si trova in secondo piano.

Vediamo ora questo disegno nel suo insieme. 

 Leonardo da Vinci tuscan landscape 5 agosto 1473

Study of tuscan landscape by Leonardo da Vinci - 5 August 1473.

 

Veniamo ora ad elencare i principali punti che regolano questa prospettiva.

1 - L'aria non è incolore e nelle lunghe distanze determina degli effetti sulla percezione del segno e dei colori.  L'aria non si identifica col vuoto, ma è un elemento con caratteristiche proprie, in grado di modificare il colore di cose e oggetti.

2 - I colori degli oggetti si modificano in rapporto alla loro distanza dall'osservatore. "D'un medesimo colore posto in varie distanze ed eguali altezze, tale sarà la proprorzione del suo rischiaramento quale sarà quella delle distanze che ciascuno di essi colori ha dall'occhio che li vede." (Leonardo da Vinci). Più un oggetto è vicino all'osservatore e più il suo colore è deciso. Se lo stesso oggetto viene allontanato il suo colore diventa inevitabilmente più chiaro. Immaginiamo di vedere dei cespugli di una stessa pianta con foglie di eguale colore. Essendo cespugli le dimensioni non saranno indicative in quanto il più grande può trovarsi in profondità. Il cespuglio vicino all'osservatore avrà le foglie di un colore verde deciso (es. verde smeraldo). Il cespuglio di media distanza avrà lo stesso colore più chiaro, il cespuglio in lontananza avrà un colore molto più chiaro.

3 - Il colore di oggetti lontani diventa un colore indistinto tendente alla tonalità dominante del colore del cielo. In pieno sole gli oggetti lontani avranno tendenza ad avere un colore grigio-azzurro. Avranno tendenza ad assumere colori grigio-rosa all'alba e giallo-arancio al tramonto. Nei casi di nebbia o cielo coperto prevarrà il colore grigio. All'orizzonte il colore sarà chiaro e uniforme.

4 - Le ombre proprie e portate degli oggetti nelle giornate con cielo luminoso saranno molto marcate per gli oggetti vicini, saranno poco decise per gli oggetti posti ad una media distanza, saranno poco percettibili negli oggetti lontani.

5 - Il disegno degli oggetti subirà variazioni da preciso a confuso in rapporto alla distanza. Immaginiamo che ci sia un paesaggio con tronchi di alberi posti a distanze diverse. Nell'albero in primo piano si vedrà distintamente il disegno della corteccia, si riconosceranno i giochi d'ombra tra i vari pezzetti di corteccia. Nell'albero in secondo piano il disegno della corteccia apparirà un poco confuso, si riconosceranno bene le parti in luce rispetto a quelle in ombra. Nel tronco d'albero posto molto lontano tutto sarà indefinito. Il suo colore tenderà a fondersi con lo sfondo. Le scaglie della corteccia non esisteranno più, le differenze cromatiche tra parte in luce e parte in ombra saranno minime.
Questo principio che il disegno degli oggetti lontani è confuso è ben espresso in questa frase di Leonardo: "Le cose finite e spedite di debbono far d'appresso e le confuse, cioè di termini confusi, si fingano in parti remote."

6 - Nel paesaggio campestre bisogna tener presente che lo spessore dell'aria umida è maggiore rispetto all'aria secca, pertanto ci saranno maggiori modificazioni cromatiche vicino al suolo.  Leonardo sosteneva che lo spessore dell'aria per gli oggetti vicino al suolo fosse maggiore rispetto all'aria che c'era tra osservatore e le cime dei monti. L'aria spesso contiene acqua, soprattutto nelle campagne abbiamo la presenza di evaporazioni o vere e proprie nebbie.  L'aria umida riduce la luminosità dei raggi solari, questo effetto è minimo per l'aria secca.

7 - Quando si osservano di oggetti molto lontani si percepiscono strani riflessi luminosi. Questi riflessi sono facilmente visibili nelle onde del mare in prossimità dell'orizzonte. A volte strani riflessi luminosi li vediamo negli alberi molto lontani. Oggi li possiamo vedere sull'asfalto delle strade. Leonardo in proposito ha scritto: "Le varie e molte diversificazioni delli risultanti razzi reflessi varieranno la originale di tanti vari colori quanto sien vari i lochi onde essi reflessi razzi luminosi derivano". Ritengo che i riflessi luminosi siano stati graficamente espressi in quello che ritengo il primo disegno di Leonardo da Vinci dove si può osservare un accenno alla prospettiva aerea. Si tratta del paesaggio con fiume ed è datato 5 agosto 1473. Se osserviamo gli alberi sulla destra questi sono disegnati con tratti di penna concentrici, che fanno pensare alle vibrazioni cromatiche che si percepiscono quando si osserva un oggetto molto lontano.

 

Dal punto di vista storico le prime opere pittoriche, a colori, con prospettiva aerea sono tutte di Leonardo e sono:  "La vergine delle rocce" (1486 - prima versione), "la Gioconda" (1503-1514) e "La Vergine con Sant'Anna e il Bambino con l'agnellino." (1510-1513).

 

Vedi anche:

- Che cos'è l'arte? 

 

L'arte è espressione 

 

- C'è una favola dietro ai quadri di Carlo Govoni 

 

- Una adorazione che ha sconvolto il mondo

 

- Leonardo da Vinci e l'invecchiamento dell'uomo

 

 

 

 

 

 

PER ESPORRE ALL'ARCOIRIS GALLERY

Se sei un pittore
e sei interessato
ad esporre a Reggio Emilia
leggi l'articolo e contattaci.
3474454362
3358040811 

Carlo Govoni pittore è su Facebook

facebook-govoni-quadriitaliani

Carlo Govoni pittore
lo trovi anche su
Facebook

https://www.facebook.com/Carlo-Govoni-pittore-273732089434160/

 danzatrice-ventre-govoni

La VOCE di REGGIO EMILIA

 Settimanale in vendita nelle edicole (€ 1,10)

Sul numero del 29 novembre articolo di Carlo Govoni

Luci, colori e trasparenze negli oggetti di Vilder Rosi

la voce di reggio emilia govoni carlo

VILDER ROSI PITTORE

Joomla templates by Joomlashine