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Rassegna di pittori italiani

Solo quadri di artisti che utilizzano un linguaggio pittorico chiaro e aderente alla realtà.  Immagini, ma anche conversazioni e saggi su tecnica e interpretazione della pittura e della storia dell'arte.

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Giovanni Meschini è stato il pittore italiano più autorevole nell'esecuzione di disegni da utilizzare per cartoline stampate e nel periodo tra le due guerre sviluppò la tecnica del pochoir per diffondere cartoline dipinte a mano. Svolse la sua attività tra il 1916 e il 1938.

E’ nato a Roma nel 1888, fece studi artistici e diventò professore di disegno e calligrafia.
Iniziò la sua attività come illustratore, cioè eseguiva disegni a colori, di solito su cartone, che venivano fotografati e poi rimpiccioliti. Queste illustrazioni venivano riprodotte a stampa per farne delle cartoline. Nelle prime due decadi del XX° secolo gli illustratori sono stati tantissimi. In Italia ricordiamo Boccasile, Codognato, Achille Beltrame, Lucien Achille Mauzan, ecc. I temi trattati furono infiniti. Meschini si specializzò in un primo tempo nelle cartoline satiriche (era appena iniziata la prima guerra mondiale), quelle con figure femminili e innamorati. Nelle sue prime opere si dedicò a due argomenti principali: il presente e il futuro. Il presente lo vedo nella satira rivolta a ridicolizzare i nemici storici dell’Italia: austriaci e tedeschi.  Nelle figure femminili e negli innamorati vedo il futuro. Il futuro è la pace, la speranza che gli uomini ritornino vivi e sani dal fronte e si potesse ancora parlare di amore. In questo racconto pittorico Giovanni Meschini si comporta in modo singolare, spesso dipinge fidanzati che si scambiano gentilezze o si baciano e ambienta molte delle sue scene nel secolo XVIII°.
Questo tema degli innamorati o delle damigelle in abiti settecenteschi proseguirà anche nella produzione successiva di questo artista.
Le sue cartoline dipinte a mano erano di carattere augurale, o scene sentimentali o figure femminili. Cartoline sicuramente più costose di quelle edite a stampa (ma non esageratamente care) e rivolte ad una clientela raffinata.

Questi temi sono da intendersi come una ventata di novità: molte cartoline a stampa riproducevano donne o innamorati, ma il fatto che fossero fatte a mano e ambientate in posti idilliaci le elevava a piccoli quadretti.

Per comprendere meglio questo Autore preferisco fare una breve digressione sulle cartoline postali per arrivare a quelle dipinte a mano.

La prima cartolina postale venne emessa dall’Amministrazione Postale Austriaca il 1° ottobre 1869, formato mm 122x85. Questa cartolina era in cartoncino color avorio e presentava al recto la dicitura “Correspondenz-Karte”, alla destra della scritta l’impronta di un francobollo da 2 kr. Lo stesso giorno anche le poste del regno d'Ungheria emisero una cartolina quasi identica.

Al recto della cartolina c’era spazio per il solo indirizzo, mentre lo spazio per le comunicazioni era al verso. In pratica si trattava di un cartoncino preaffrancato (il francobollo non era applicato, ma stampato) sul quale si doveva scrivere da un solo lato, una breve comunicazione. Lo scopo era quello di poter consentire una comunicazione scritta a basso costo. L'idea si diffuse rapidamente in Europa e nel mondo. Il primo ottobre 1870 la Gran Bretagna e la Confederazione Helvetica emisero la loro prima cartolina postale. Nel 1872 per merito di Franz Borich vennero stampate in Svizzera delle cartoline a stampa con dei disegni di paesaggi di quello stato. Nacque così la prima cartolina postale illustrata.  

Il 1° gennaio 1874, durante il regno di Vittorio Emanuele II°, venne emessa la prima cartolina postale italiana, questa costava dieci centesimi di lira.

Nell’ultimo quarto del secolo XIX° lo scopo prioritario delle cartoline postali era la comunicazione scritta. L'idea di inserire immagini ebbe molto successo, anche perché il tasso di analfabetismo era elevato. Si sviluppò in tutti gli stati la produzione di cartoline illustrate a stampa con tecniche tipografiche e fotografiche. Per molte persone che non potevano viaggiare era un modo per vedere luoghi che mai sarebbero riusciti a raggiungere.

Le decorazioni a mano iniziarono a svilupparsi negli ultimi anni del secolo XIX° (queste sono molto rare). Le occasioni furono gli auguri di compleanno, oppure di altre festività. Ovviamente erano spedite da chi si sentiva bravo nel disegnare o nel dipingere. In alcuni casi il mittente disegnava il paese o la città dalla quale spediva la cartolina.

Molte cartoline fatte a mano furono realizzate da ragazze.

Un’altra caratteristica dell’ultima decade del XIX° secolo e primi anni del novecento furono le cartoline artigianali. Si utilizzava un cartoncino delle stesse dimensioni della vigente cartolina postale (in quegli anni il formato era cm 9x14), da un lato si applicava il francobollo e si scriveva l’indirizzo del destinatario, dall’altro un disegno, o un piccolo dipinto ed una breve comunicazione scritta. 

Nel periodo 1910-1915 (periodo dell’interventismo) si possono trovare cartoline dove è stata dipinta a mano la bandiera italiana o sono stati disegnati altri evidenti richiami all'amore verso la patria.

Negli anni della prima guerra i disegni a mano su cartolina furono pochi.

Dopo gli anni turbolenti dell'immediato dopoguerra in Italia si respira una nuova aria. Il partito fascista domina l’Italia e Benito Mussolini diventa capo del Governo. Quando un governo si presenta al popolo come nuovo si alimenta la speranza di un mondo migliore. Così è stato.

Giovanni Meschini si presenta agli italiani come l’interprete di questa rinnovata voglia di vivere. Egli comprese che col disegno si potevano rappresentare paesaggi da sogno, uomini o donne eleganti che vivevano in palazzi sontuosi, auto di lusso, cani di razza. Meschini dipinse un mondo che non si poteva fotografare, perché non esisteva. Con le sue cartoline fatte a mano aprì una ditta: ARS NOVA a Terni. La ditta produceva cartoline, biglietti augurali e santini religiosi.  Le sue cartoline, proprio perché dipinte a mano, fecero successo tra i giovani desiderosi di amore che in quelle immagini affidavano alla posta i loro sogni inconsci.

Per poter dipingere tante cartoline da poterle distribuire in tutta Italia Meschini sviluppò la tecnica del “pochoir”. Parola francese che significa stampino. Si tratta di una tecnica molto sviluppata in Giappone (katagami) e riscoperta da alcuni disegnatori del tempo: Geroges Barbier (Nantes, 16 ottobre 1889 / Parigi 1932) e Umberto Brunelleschi (Montemurlo, 1879 / Parigi, 1949).

La tecnica consisteva nel realizzare delle mascherine con lamine sottili di zinco in corrispondenza di quelle parti che dovevano essere colorate con un unico colore. All’interno della mascherina il colore veniva steso o “battuto” con pennelli a pelo corto, in modo uniforme. Dalla sovrapposizione di più mascherine si realizzavano immagini a più colori. La difficoltà consisteva nello stendere i colori senza provocare sbavature. 

Giovanni Meschini fu un interprete eccezionale di questa tecnica e nelle sue realizzazioni si ispirò all’Art Déco, cioè alla corrente artistica più diffusa in quel periodo.

La tecnica del “pochoir” si diffuse anche in Francia e in Inghilterra per eseguire decorazioni su vetro e su legno. Nel Regno Unito prese il nome di "stencil". 

L’adozione della tecnica del “pochoir” per la realizzazione su ampia scala di biglietti augurali, cartoline e santini è la caratteristica peculiare dell’attività di Giovanni Meschini e della ditta ARS NOVA.

Tra i suoi collaboratori si ricorda Mary Little, Leone e la figlia Graziana, che eseguì diverse opere, firmandole Graziana Meschini. Con la morte di Giovanni la figlia cercò di proseguire l'attività, ma il sopraggiungere della seconda guerra mondiale e la richiesta di produzioni sempre più rapide la portarono alla chiusura.

Nel maggio 1979 presso il Centro Culturale d'Arte Ripetta 124 in Roma, via Ripetta, 124 si è svolta la prima mostra antologica delle opere di Giovanni Meschini del suo periodo più fiorente 1916 / 1938.

Bibliografia: Il pochoir art Déco di Giuliano Eredi – Editore Giunti, Firenze, 1987.

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meschini-giovanni-quadri-italiani2Tecnica del pochoir, cm 17,7 x 17,7

Qui sopra sono riprodotti due piccoli quadretti di Giovanni Meschini.
Figure femminili in ambiente idilliaco; è questo uno dei suoi temi preferiti.
Questi quadri si ritengono eseguiti tra la prima e la seconda guerra mondiale.
Traspare chiaramente la gioia, la voglia di vivere, il desiderio di una vita senza
preoccupazioni. Egli fu un perfetto interprete dei sogni dei giovani del suo tempo.

Molte cartoline furono utilizzate dagli innamorati di quel periodo per scambiarsi appuntamenti,
auguri, ricordi e comunicazioni generiche.

 

Giovanni Meschini, quando la cartolina dipinta a mano diventa arte.

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