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Due sono i valori artistici della favolosa pittura di Gabriele Maloberti: la costruzione dell'immagine dal vero naturale e la ricerca della luce.

Il procedimento rinascimentale della imitazione della realtà naturale, che contiene in sé la bellezza pura, attraverso il percorso del disegno come momento ideativo, e costruttivo è oggi rarissimo, quasi introvabile nell'oceano della pittura, dove confluiscono anche gesti distruttivi e dinamiche patologiche. In Maloberti si ritrova la bellezza ideale che si posa nei volti di donna, nei corpi nudi e sinuosi, che emanano una sensualità dolce, tenera, discreta. La ricerca della luce è ottenuta con una posa infinitesimale di tocchi di colore, quasi riesumando una nobile tecnica divisionistica, per delineare la forma e la morbidezza della pelle, il bagliore della pupilla, la raffinata parte di un vestito di cotone bianco. La luminosità viene raggiunta anche su un fondo chiaro e con vivide ombreggiature, evocanti certe antiche tele fiamminghe. E la solarità, la serenità della luce richiama proprio la straordinaria pittura di Vermeer, la sua quotidianità meravigliosa, la sua gioia di vivere.
Maloberti è un pittore solitario, virtuoso, un poeta che trasforma parole elegiache in immagini di inquietante bellezza.

Stefano Pronti - Storico dell'arte. - Direttore Musei Farnesiani, Piacenza. - anno 2002

 Gabriele Maloberti, Calze rosa.  Rivergaro, 1980

L'accattivante panneggio.  Sant Andrés, 2000

 Gabriele Maloberti - In una antica stanza  - olio su tela  cm 80x80  - Firenze, 1992

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